In Italia sono molte le persone immigrate da paesi nei quali è pratica diffusa questa barbarie.
Ovviamente (E VORREI BEN VEDERE) sono proibite dalla legge ma ciononostante ancora si verificano.
Alla sofferenza per la violenza subita si unisce il pudore e l'umiliazione, meccanismi che sempre si innescano in questi casi, e che ci vuole molto tempo a superare.
Vorrei chiedere se qualcuna di voi ha avuto esperienze di amicehe o conoscenti che hanno subito questa pratica terribile, e come vivono la propria situazione.
Hanno sporto denuncia? Vivono ancora in famiglia dopo ciò che è stato fatto loro? Si sono sottoposte a cure mediche per evitare le infezioni e cercare di ridurre i danni subiti dal loro corpo? quali conseguenze stanno pagando per la sconsideratezza e la brutalità dei loro familiari? Hanno perdonato chi ha fatto loro tanto male?
Faccio queste domande perché ho paura che questa realtà in particolare rimanga sommersa, ancora più degli altri tipi di violenza; sia perché è socialmente riconosciuta come giusta in alcuni gruppi, e quindi richiede un grande coraggio da parte di un individuo opporvisi, sia perché appunto riguarda argomenti che sono fortemente tabù anche in società cosiddette liberali ocme la nostra, e quindi lo sono tantopiù in aree culturali più oppressive.
Sarebbe bello anche sapere se esistono strutture assistenziali o osservatori, a cui una donna in questa situazione possa rivolgersi per avere aiuto e sostegno.